mercoledì 2 novembre 2016

Intellettuali


Si deve presumere che gli intellettuali scarseggino di qualità empatiche se il ‘cervello di gallina’ Isidore in MA GLI ANDROIDI SOGNANO LE PECORE ELETTRICHE? (1966) ha potuto scambiare degli androidi per intellettuali: “-Voi siete degli intellettuali- disse Isidore; si sentì di nuovo emozionato per aver capito. Emozionato e fiero. –Voi pensate in modo astratto e non riuscite a …- Gesticolò, mentre le parole gli si impigliavano in gola.” Di sicuro gli intellettuali possono essere molto irritanti, come ha potuto constatare la protagonista di LA TRASMIGRAZIONE DI TIMOTHY ARCHER (1981) Angel Archer: “Jeff scoppiò a ridere. –Sai chi mi ricordi? La strega di Didone ed Enea di Henry Purcell.- -Cioè?- -‘Che, come il cupo richiamo dei corvi, bussa alle finestre dei morenti.’ Mi spiace, ma…- -Stupido intellettuale di Berkeley- dissi. –In che stronzata di mondo vivi? Non nel mio, spero. Citare vecchi versi... È questo che ci ha fregati. Lo stabiliranno quando scaveranno le nostre ossa. Tuo padre ha citato la Bibbia al ristorante, esattamente come stai facendo tu. Dovresti picchiarmi, o io dovrei picchiare te.. Sarò felice quando finirà la civiltà. Gente che sputa frammenti di libri.-” Ma in fondo il mondo degli intellettuali non è fatto di altro che di chiacchiere come ben sa Dangerfiled in orbita intorno alla Terra per il resto della sua vita: “Naturalmente lei si rende conto che sto registrando tutto questo su nastro; ho intenzione di trasmettere ogni notte le nostre stupide chiacchiere quando passo sopra New York… da quelle parti impazziscono per questa roba da intellettuali..”  CRONACHE DEL DOPOBOMBA (1963). 

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